L'obiettivo che molti cercano di raggiungere è annullare i rischi e ridurre al minimo gli imprevisti.
A volte però, queste strategie prendono il sopravvento e diventano delle vere e proprie gabbie, degli automatismi inevitabili, legati a pensieri tanto fissi quanto irrazionali, che possono interferire con le normali relazioni sociali e compromettere la spontaneità e la qualità della vita affettiva, scolastica o lavorativa, costringendo, nelle situazioni più gravi, a ritirarsi da ogni impegno o attività sia ludica che costruttiva.
In questi casi, si parla di disturbi ossessivo-compulsivi (DOC), che, se non vengono curati, possono distruggere la vita di una persona e dei suoi familiari.
Le caratteristiche essenziali del disturbo OSSESSIVO COMPULSIVO sono: pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che suscitano allarme o paura e costringono la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali. Il DOC, come il nome stesso lascia intendere, è quindi caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che si presentano ripetutamente. Sono al di fuori del controllo di chi le sperimenta e vengono percepite come fastidiose e istintive; almeno quando le persone non sono assalite dall'ansia, sono giudicate come infondate ed insensate. Spesso le persone che soffrono di DOC si preoccupano in modo eccessivo dello sporco e dei germi o sono ossessionate dall'idea di contaminarsi o contaminare gli altri. Altre volte sono terrorizzate dalla paura di avere inavvertitamente fatto del male a qualcuno (magari mentre facevano manovra con l'auto per uscire da un parcheggio), di perdere il controllo di sé e diventare aggressive in certe situazioni, di aver contratto malattie infettive o di essere omosessuali, anche se di solito riconoscono che tutto ciò è lontano dalla realtà . Le ossessioni sono accompagnate da emozioni sgradevoli, come paura, disgusto, disagio, dubbi o dalla sensazione di non aver fatto le cose nel "modo giusto"; gli innumerevoli sforzi per contrastarle hanno un successo solo momentaneo.
Le ossessioni differiscono dalle preoccupazioni per il fatto queste ultime sono relative ad eventi negativi, legati a prolematiche di vita quotidiana, che è ragionevole temere che accadano.
Le richieste di rassicurazione che chi soffre di DOC rivolge ai familiari ed agli amici, riguardo alle proprie preoccupazioni, hanno l'identica funzione di una compulsione: tranquillizzano momentaneamente, alimentando un infinito circolo vizioso.
EVITARE DI EVITARE
Oltre alle compulsioni ed alle richieste di rassicurazione, che caratterizzano gran parte delle persone affette da DOC, c'è un altro fenomeno che contribuisce ad alimentare il circolo vizioso e a mantenere il disturbo: il già citato evitamento, praticamente sempre presente.
La prima regola per il trattamento di qualunque disturbo d'ansia è "evitare di evitare". Questo principio è alla base degli esercizi di "esposizione graduata" che, associati alla "prevenzione della risposta", costituiscono, attualmente, le tecniche più efficaci per sconfiggere il DOC. Esse aiutano chi soffre di questo disturbo a smettere di alimentarlo giorno dopo giorno e a svincolarsi dai tremendi circoli viziosi in cui si è involontariamente caduti.
CARATTERISTICHE DEL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO SONO:
- eccessivo senso di responsabilità : le persone affette da DOC, in particolar modo coloro che temono le conseguenze dannose delle proprie trascuratezze sugli altri, piuttosto che su se stessi, ritengono spesso che anche avere una minima influenza sull'esito di un determinato evento negativo equivalga ad esserne totalmente responsabile. Pensare che possa accadere qualcosa di negativo e non fare tutto il possibile per impedirlo sarebbe quindi, per queste persone, come essere totalmente colpevoli, nel caso in cui l'evento negativo si avverasse;
- eccessiva importanza attribuita ai pensieri: per chi soffre di DOC, il fatto stesso che un pensiero venga formulato significa di per sé che esso è importante. Quasi tutte le persone ossessive ritengono che avere certi pensieri negativi sia moralmente deplorevole, perché significherebbe desiderare o augurarsi che essi si avverino, e pericoloso, in quanto potrebbe avere un'influenza sul reale accadimento degli eventi; non riconoscono, insomma, che è normale avere preoccupazioni negative,  soprattutto  quando  il nostro umore non è dei migliori, senza che ciò sia indicativo dei nostri desideri o della nostra natura e senza che influenzi la probabilità che gli eventi temuti si verifichino;
- sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri: le persone che soffrono di DOC, non tollerando la presenza di pensieri negativi, per i motivi sopra illustrati, fanno di tutto per contrastarli e liberarsi la mente, senza considerare che nessuno di noi può decidere di non pensare a qualcosa, poiché abbiamo un controllo soltanto parziale sul nostro flusso di pensieri;
- sovrastima della pericolosità dell'ansia: come vedremo, l'ansia è un'emozione normale e non pericolosa; i sintomi fisici dell'ansia possono essere molto sgradevoli, ma non portano mai alla perdita di controllo del proprio comportamento e, prima o poi, tendono a scomparire spontaneamente, anche se la persona non fa niente per tranquillizzarsi. Quanti sono affetti da DOC, invece, tendono a interpretare lo stato confusionale che l'ansia può indurre, come segno di un'imminente perdita di controllo o di essere sul punto di impazzire. Essi ritengono che il malessere fisiologico ad essa correlato aumenti all'infinito o rimanga stabile nel tempo, al punto da diventare intollerabile o dannoso per l'organismo.
Dal libro "Vincere le ossessioni" del Dott. Gabriele Melli (Ed. Ecomind)
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