Le manifestazioni essenziali della schizofrenia sono la presenza di un insieme di caratteristici segni e sintomi (sia positivi che negativi) per una significativa porzione di tempo durante un periodo di 1 mese (o per un tempo piĂą breve se trattati con successo), e la persistenza di alcuni segni del disturbo per almeno 6 mesi. Questi segni e sintomi sono associati a marcata disfunzione sociale o lavorativa.
I sintomi caratteristici della Schizofrenia comportano uno spettro di disfunzioni cognitive ed emotive che comprende: la percezione, il pensiero deduttivo, il linguaggio e la comunicazione, il controllo del comportamento, l’affettività , la fluidità e la produttività del pensiero e dell’eloquio, la capacità di provare piacere, la volontà e l’iniziativa, e l’attenzione. Nessun singolo sintomo è patognomonico della Schizofrenia; la diagnosi comporta il riconoscimento di una costellazione di segni e sintomi associati a menomazione del funzionamento sociale o lavorativo.
I sintomi caratteristici si possono concettualmente far ricadere in due ampie categorie: positiva e negativa. I sintomi positivi sembrano riflettere un eccesso o una distorsione di funzioni normali, mentre i sintomi negativi sembrano riflettere una diminuzione o una perdita di funzioni normali. I sintomi positivi includono distorsioni o esagerazioni del contenuto di pensiero (deliri), della percezione (allucinazioni), del linguaggio e della comunicazione (eloquio disorganizzato), e del controllo del comportamento (comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico). Questi sintomi positivi possono comprendere due dimensioni distinte, che possono a loro volta essere riferite a sottostanti differenti meccanismi neuronali e correlazioni cliniche: la “dimensione psicotica”, che include deliri e allucinazioni, e la “dimensione disorganizzativa”, che include eloquio e comportamento disorganizzati. I sintomi negativi riguardano restrizioni nello spettro e nell’intensità delle espressioni emotive (appiattimento dell’affettività ), nella fluidità e nella produttività del pensiero e dell’eloquio (alogia), e nell’iniziare comportamenti finalizzati a una meta (abulia).
I deliri sono convinzioni erronee, che di solito comportano un’interpretazione non corretta di percezioni o esperienze. Il loro contenuto può includere una varietà di temi (per es., di persecuzione, di riferimento, somatici, religiosi o di grandiosità ). I deliri di persecuzione sono più comuni; la persona è convinta di essere tormentata, inseguita, ingannata, spiata, o messa in ridicolo. I deliri di riferimento sono pure comuni; la persona è convinta che certi gesti, commenti, passi di libri, giornali, parole di canzoni, o altri spunti provenienti dall’ambiente siano diretti specificamente a sé stessa. La distinzione fra un delirio e un’idea fortemente radicata a volte è difficile da fare, e dipende in parte dal grado di convinzione con il quale la credenza viene mantenuta nonostante l’evidenza di prove contrarie riguardo la sua veridicità .
Le allucinazioni possono manifestarsi con qualunque modalità sensoriale (per es., uditiva, visiva, olfattiva, gustativa e tattile), ma le allucinazioni uditive sono di gran lunga le più comuni. Le allucinazioni uditive sono generalmente sperimentate come voci, sia familiari che non familiari, che vengono percepite come distinte dai pensieri propri del soggetto. Le allucinazioni devono verificarsi a sensorio integro; quelle che si manifestano durante l’addormentamento (ipnagogiche) o durante il risveglio (ipnopompiche) sono considerate nell’ambito della gamma delle esperienze normali. Le esperienze isolate, come sentirsi chiamare per nome, o le esperienze che mancano della qualità di un oggetto di percezione esterno.
Il pensiero disorganizzato (“disturbo formale del pensiero”) è stato considerato da certi autori come la manifestazione singola più importante della Schizofrenia. A causa della difficoltà inerente allo sviluppo di una definizione obiettiva di “disturbo del pensiero”, e dal momento che in un contesto clinico le deduzioni sul pensiero sono basate in primo luogo sull’eloquio del soggetto, il concetto di eloquio disorganizzato è stato enfatizzato nella definizione di Schizofrenia usata in questo manuale. L’eloquio dei soggetti con Schizofrenia può essere disorganizzato in una varietà di modi. La persona può “perdere il filo” passando da un argomento all’altro (“deragliamento” o “allentamento dei nessi associativi”); le risposte alle domande possono essere correlate in modo obliquo o completamente non correlate (“tangenzialità ”); e, raramente, l’eloquio può essere così gravemente disorganizzato da risultare quasi incomprensibile, e assomigliare all’afasia recettiva nella sua disorganizzazione linguistica (“incoerenza” o “insalata di parole”). Dal momento che una disorganizzazione lieve dell’eloquio è comune e non specifica, i sintomi devono essere sufficientemente gravi da compromettere in modo consistente la comunicazione effettiva. Una disorganizzazione meno grave del pensiero o dell’eloquio può manifestarsi durante i periodi prodromici o residui della Schizofrenia.
Un comportamento grossolanamente disorganizzato può manifestarsi in una varietà di modi, variabili da una stupidità infantile all’agitazione imprevedibile. Problemi possono essere notati in qualunque forma di comportamento finalizzato a una meta, che può evidenziare delle difficoltà nella esecuzione di attività della vita quotidiana, come la preparazione dei pasti o il mantenimento dell’igiene personale. La persona può avere un aspetto molto disordinato, può vestire in un modo inusuale (per es., indossando più soprabiti, sciarpe e guanti in un giorno caldo), o può mostrare un comportamento sessuale chiaramente inappropriato (per es., masturbazione in pubblico), oppure un’agitazione imprevedibile in assenza di stimoli esterni (per es., gridando o imprecando). Si dovrebbe avere cura di non applicare questo criterio in modo troppo ampio. Per esempio, alcuni esempi di comportamento agitato, irrequieto, o di rabbia non dovrebbero essere considerati segni evidenti di Schizofrenia, specialmente se la motivazione è comprensibile.
I comportamenti motori catatonici includono una notevole diminuzione della reattività all’ambiente, che si manifesta di volta in volta con differenti modalità : raggiungendo un grado estremo di assenza di consapevolezza (stupor catatonico); mantenendo una postura rigida e resistendo passivamente agli sforzi di mobilizzazione (rigidità catatonica); con resistenza attiva ai comandi o ai tentativi di mobilizzazione (negativismo catatonico); con l’assunzione di posture bizzarre o inappropriate (posture catatoniche); con una eccessiva attività motoria non finalizzata e non dovuta a stimoli esterni (eccitamento catatonico).
I sintomi negativi della Schizofrenia rendono conto ad un consistente grado della morbilità associata al disturbo. Tre sintomi negativi - appiattimento dell’affettività , alogia e abulia - sono inclusi nella definizione di Schizofrenia.
Tratto dal DSM IV TR |